La nostra Missione
“Ci rendemmo conto che tra di noi, in quella oscura notte spirituale dell’anima, aveva innalzato la misura dell’amore fino alla vetta più alta. Uno sconosciuto, uno come tutti, torturato e privato del nome e della condizione sociale, si era prestato ad una morte orribile per salvare qualcuno che non era neanche suo parente. Perciò non è vero, gridavamo, che l’umanità è gettata e calpestata nel fango, schiacciata senza speranza. Migliaia di prigionieri si convinsero che il mondo continuava ad esistere e che i nostri torturatori non potevano distruggerlo.
Più di un individuo cominciò a cercare questo mondo, questa verità dentro di se’, a trovarlo e a condividerlo con gli altri compagni del campo e si facevano forza per combattere il male. Dire che Padre Kolbe morì per uno di noi o per la famiglia di quella persona sarebbe riduttivo. La sua morte fu la salvezza di migliaia di vite umane. E in questo, potrei dire, sta la grandezza di quella morte. Ecco quello che provammo. E finché vivremo, noi che eravamo ad Auschwitz, piegheremo la nostra testa in memoria di quello che è accaduto, come piegammo la testa davanti al bunker della fame. Quella fu una scossa che ci restituì l’ottimismo, che ci rigenerò e ci diede forza; rimanemmo ammutoliti dal gesto, che divenne per noi una potentissima esplosione di luce capace di illuminare l’oscura notte del campo”.
Io, Giorgio Bielecki, prigionierio ad Auschwitz, ho testimoniato affinché tutti divenissimo tuoi Eredi. Tu, Padre Kolbe, hai lasciato questo testamento sublime: “Io sono debole e già vecchio e perciò presto morro’. Ma poiché è lecito a ognuno fare testamento, così io non mi credo privato di questo diritto. Perciò, fratelli, quando avrete avuto notizia della mia morte, sappiate che voi siete per testamento, i miei eredi. Sinora tutti insieme abbiamo lavorato per l’Immacolata, quand’io sarò morto, allora ricordatevi che tocca a voi continuare; a voi raccomando la Milizia. Senza limiti e senza restrizioni dedicatevi alla causa dell’Immacolata; affrontate per Essa ogni sacrificio, fino allo spargimento di sangue, se occorrerà; dovunque andrete predicate le Sue Glorie e fate cantare inni all’Immacolata”.
Ecco il vero significato della nostra Missione. “L’odio non è forza creativa. Solo l’amore e forza creativa. Questi dolori non ci piegheranno, ma devono aiutarci ad essere forti. Sono necessari perché coloro che rimarranno dopo di noi siano felici”.
Il Fine è impegnarsi per la conversione dei peccatori e per la santificazione di tutti. Le condizioni sono la totale offerta di se stessi a Maria Santissima Immacolata. Portare al collo la Medaglia Miracolosa.
I Mezzi sono la preghiera: Pregate, possibilmente una volta al giorno, la giaculatoria: “O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che Te ricorriamo e per quanti a Te non ricorrono, in particolare per i nemici della Santa Chiesa e per quelli che ti sono raccomandati”. Il Mezzo speciale e’ la diffusione della Medaglia.
Programma di vita, di azione, di consacrazione e, apostolato ovunque.