A Gesù Eucaristico
Tu, o Dio infinito, eterno, mi ami dal momento in cui esisti come Dio,
(SK 1145)
di conseguenza mi hai amato e mi amerai sempre!
Benché io non esistessi ancora, Tu mi amavi già, e appunto per il fatto che mi amavi,
o buon Dio, mi hai chiamato dal nulla all’esistenza!
Per me hai creato i cieli costellati di stelle, per me la terra, i mari, i monti,
i fiumi e tante, tante cose belle che vi sono sulla terra.
Ma questo non bastava: per mostrarmi da vicino che mi ami con tanta tenerezza, sei sceso dalle più pure delizie del Paradiso su questa terra infangata e piena di lacrime, hai condotto una vita in mezzo alla povertà, alle fatiche e alle sofferenze; e infine, disprezzato e deriso,
hai voluto essere sospeso tra i tormenti.
O Dio d’amore, mi hai redento in questo modo terribile e generoso!
Tu, però, non ti sei accontentato di questo.
Il tuo cuore non ha acconsentito a far sì che io mi dovessi nutrire unicamente
dei ricordi del tuo smisurato amore.
Sei rimasto su questa misera terra nel santissimo Sacramento dell’altare e ora vieni a me e ti unisci strettamente a me sotto forma di nutrimento.
Già ora il tuo sangue scorre nel sangue mio, la tua anima, o Dio incarnato,
compenetra la mia anima, le dà forza e la nutre…
Quali miracoli!